
Buongiorno dal megadirettore,
apriamo oggi il primo dei consueti dibattiti focalizzandoci su un aspetto tradizionale del pre-campionato: quale formazione sceglieranno gli allenatori? Tra conferme e nuovi arrivi, tra calcio d’essai e proposte ultramoderne, la situazione in serie A è variegata quanto le nazionalità del fenotipo Udinese e gli stili di gioco possono accompagnare solo.
Atalanta: Juric succede al (non solo suo) maestro Gasperini in un curioso scambio di squadre differito dal regno sciamanitico di Ranieri. Arduo il compito di perpetrarne la gloria, il cuore dice attacco, ma le sue proposte sono in genere prudenziali. Aspettiamoci un 3-4-3 allegretto ma non troppo.
Bologna: l’arrivo di Bernardeschi e Immobile sono il caviale che accompagna la proposta champagne di Vincenzo Italiano: il suo è un 4-2-3-1 impegnato.
Cagliari: Pisacane s’innesta sulla prima salvezza ottenuta da un Nicola non subentrante. Rappresenta una novità assoluta, cui viene attribuito uno stile granitico: il “solido” 3-5-2.
Como: qui il palcoscenico è tutto per Cesc Fabregas che, al di là dell’essere un fiero consumatore di portieri, ha mostrato continuità di gioco e di idee: 4-2-3-1 filosofico-folagriano.
Cremonese: il prode Nicola vuole riprovarci dall’inizio. La Cremo fa una scelta di esperienza, ma vorrà rompere del tutto con il passato? Gli attribuiamo un 3-5-2 esplorativo.
Fiorentina is on fire: un Pioli all’ultimo grido, maturo come non si è mai sentito (l’ha detto lui), voglioso di riscatto contro Allegri, reo di non aver inserito la viola nella corsa Champions, alla guida di una squadra finalmente libera dall’assillo infrasettimanale costituito dalla Conference. Pioli risponde ad offesa con offesa, per lui un 4-3-3 è l’arma prediletta, il 3-5-2 una possibilità garibaldina per “prendere la vecchia”.
Genoa: la squadra piú quadrata, grandi meriti al coach Vieira ed ai suoi trascorsi da “muro” di centrocampo. Il suo è un rodatissimo 4-2-3-1.

Inter: orfani dello stregonesco Simone Inzaghi, i neroazzurri dovranno dare prova di quanto appreso durante gli anni di apprendistato. Chivu li accompagnerà con il suo fare pratico ed un efficace 3-5-2 alla Ejzenstejn.
Juventus: il compito principale di Tudor è quello di porre fine alla moría di difensori che ha colto la sua squadra. In attesa di un Bremer al meglio, deciderà di abbandonare la difesa a 4 o continuerà a provare Savona come difensore centrale? 3-5-2 scapolo-ammogliatorio.
Lazio: 4-3-3. Perché? È il Sarri 2 – la Vendetta.
Lecce: Di Francesco ci riprova anche lui, ma il record questa volta è negativo. Con lui non mancano le bellissime partite, i risultati invece sì. 4-3-3 estetico, virante ad un futuro 3-5-2 d’autore.
Milan: 4-3-3 in teoria ma con Allegri il modulo è solo un’accozzaglia di numeri. La vera domanda è se riuscirà a retrocedere Leao a terzino ed avanzare Gabbia come punta. Modulo Cassius Clay.
Napoli: 4-3-3 antonioconte (TM). A seguire 3-5-2 antonioconte (TM).
Parma: la novità Cuesta per abbassare l’età media. Vice di Arteta, le premesse per un gioco scoppiettante ci sono tutte, 3-5-2 speranzoso.
Pisa: Gilardino ritorna in gioco dopo l’allontanamento dal Genoa, dove ha dimostrato ottime capacità. Il Pisa viene dalla gestione Inzaghi e da un ben collaudato 3-4-2-1, ma in Serie A bisogna alzare l’asticella: il modulo sarà probabilmente confermato, lo stile meno arrembante.
Roma: Gasp. Come allenatore ma anche come onomatopea. Roma non è stata costruita in un giorno e nemmeno il gioco di Gasperini. La pazienza sarà un fattore chiave: 3-4-3 d’investimento.
Sassuolo: la società ha confermato Fabio Grosso, la cavalcata fatta in Serie B ha dimostrato quanto la retrocessione fosse casuale (o causale, data l’assenza di Berardi). Insomma tante conferme, il 4-2-3-1 è una certezza quasi quanto Berardi largo sulla fascia.
Torino: un Baroni che meritava qualcosa in piú, un Torino che vuole qualcosa in più, più 4-2-3-1 pe’ tutti.
Udinese: reduce da una salvezza tardo-invernale, il metodo Runjaic ha generato certezze che stonano con il passato da assicuratore. 3-5-2 garantito.
Verona: è lo specchio dell’allenatore, capace di momenti di grande lucidità come di un breakdown nervoso da far invidia ai maestri dell’opera. La salvezza, a tratti inspiegabile, è arrivata alle spese si Napoli e Fiorentina. Il 3-5-2 è lunatico.
Queste le squadre, questi gli allenatori
Non resta altro da fare che tener caldi i motori.
Un caro saluto,
Il Megadirettore Professor Guidobaldo Maria Riccardelli
Lascia un commento